La Nazionale italiana di dibattito, dopo l’eccezionale successo ottenuto lo scorso anno a Houston (l’accesso per la prima volta alle semifinali in un torneo internazionale), continua a sorprendere, alzando ulteriormente il suo livello di obiettivi e risultati. Come un treno inarrestabile, continua a guadagnare sempre maggiore spinta, superando le sfide sul suo cammino. Come una spugna, che assorbe conoscenze ed esperienze da ogni incontro disputato!
Questa volta, la squadra italiana partecipava al torneo di Ljutomer, in Slovenia, dove erano presenti alcune tra le migliori squadre del mondo: Usa, Cina, Slovenia, Croazia, Polonia, Qatar e Israele 

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Italy white

Il team italiano, Italy white, è cresciuto continuamente nel corso del torneo (durato tre giorni) e, con quattro vittorie su sei round ed un buon punteggio di squadra, ha guadagnato l’accesso ai quarti di finale della gara, dove ha dovuto affrontare Slovenia 1 (Bezigrad).
Proprio prima dello scontro con la forte squadra dei padroni di casa, una delle speaker italiane, Tesira, è rimasta senza voce per un forte raffreddamento, con il rischio di dover dare forfait rispetto alla gara. Tesira, quasi in lacrime, aveva perso la voce, ma non il desiderio di dibattere. Così, il coach accompagnatore Gianluca Presutti e il Presidente della SNDI Manuele De Conti (che aveva raggiunto la squadra), hanno allora chiesto che la ragazza potesse usare un microfono per il suo speech ed esprimere tutto il suo valore.
Superata questa difficoltà, Italy white si apprestava a dibattere contro la prima squadra della Slovenia in una palestra con spalti gremiti di pubblico e un’atmosfera carica di emozione e tensione. L’esito del dibattito premierà la squadra italiana.

Giuseppe Di Massa

La vittoria contro i padroni di casa si deve non solo alla grande preparazione e all’abilità retorica dei suoi speaker. Epica e quasi cinematografica la trovata del nostro Giuseppe Di Massa che, parlando di multinazionali e diritti umani, al termine del suo discorso di replica, ha chiesto a tutte le persone in platea che si sentivano portatori di diritti inalienabili di alzare la mano. Questa richiesta, che ha emozionato alcuni e divertito altri, ha strappato applausi a scena aperta, chiudendo definitivamente i conti con la Slovenia.

Semifinale con China 2

La semifinale è stata, in egual modo, una vera e propria battaglia retorica. Di fronte all’Italia c’era in questo caso Cina 2 (CWSDC B), che schierava alcuni tra gli speaker migliori al mondo. Anche in questo caso, Italy white, grazie a una migliore strategia di squadra e alla capacità di mantenere la calma in situazioni critiche, ha saputo superare l’ostacolo, accedendo sorprendentemente alla Grand Final della manifestazione. Sic itur ad astra.

Finalissima Italy white vs China 1

La finalissima è stata l’apoteosi del torneo: la squadra italiana ha dovuto scontrarsi con il temibile team di Cina 1 (CWSDC A), vicecampione del mondo in carica e campione del mondo nel 2018. Nonostante la grande determinazione degli studenti italiani, Cina 1 ha dimostrato di essere un avversario formidabile, vincendo la finalissima e lasciando comunque all’Italia un lusinghiero secondo posto.

Delegazione italiana

Questo storico risultato rappresenta un passo da giganti per il debate italiano, il momento sognato dall’intero movimento, che aspettava da anni di vedere una sua squadra confrontarsi alla pari con le rappresentative più forti del mondo. Ci sono riusciti i ragazzi di Italy white, Tesira Di Giovanni, Giuseppe Di Massa e Lorenzo Del Vecchio, e i loro coaches Massimo Leone, Marco Costigliolo e Gianluca Presutti. Ma il merito è dell’intero gruppo della Nazionale, presente a Ljutomer anche con la squadra Italy green, composta da Ilaria Ruzzi, Elena Tortelli, Marta Corengia, a cui si aggiungono Gabriele Amenta e Tobia Moriconi (rimasti a casa per impegni scolastici), tutti ugualmente coinvolti nella preparazione del torneo. Il segreto di questo successo, infatti, sta soprattutto nel lavoro e nello spirito di squadra, che anima la Rosa della Nazionale sin dalla sua origine, e che la lega al suo Ente promotore, la Società Nazionale Debate Italia, e all’intero movimento del debate italiano.

Festa multietnica

Dire che la Nazionale è l’espressione di una comunità più grande, infatti, non è un’immagine, è la realtà, perché a sostenere la Nazionale ci sono le competenze e le risorse di tante persone, che lavorano e diffondono il debate in Italia ogni giorno, come i due giudici, Carla Langella e Aurora Varin, che hanno fatto parte della spedizione italiana a Ljutomer ed hanno avuto l’opportunità di perfezionare ulteriormente le loro competenze nella valutazione e di contribuire in maniera importante al successo della spedizione: Carla Langella confessa di “aver imparato molto dall’esperienza fatta a Ljutomer come giudice, il mio primo torneo internazionale in presenza, che significa sentire di far parte di una comunità, condividere pareri con esperti di tante nazionalità diverse, stare vicino ai nostri ragazzi, vederli preparare nei momenti disponibili, discutere, e poi dibattere con grinta e passione e condividere la gioia, esplodere con tifo da stadio all’annuncio delle vittorie. E poi vivere con loro la finale, minuto per minuto. Un traguardo stellare, un momento di arrivo per tutto il lavoro degli ultimi anni del nostro movimento. Grazie ragazzi, che gioia!”. Aurora Varin testimonia poi che: “il contatto con giudici di grande spessore, coach rinomati e debaters esperti mi ha permesso di fare un passo in più verso il livello che noi giudici italiani possiamo e dobbiamo raggiungere. E’ stata un’esperienza emozionante: dal risultato ottenuto, all’evoluzione dei rapporti e delle conoscenze all’interno della delegazione e fuori, esperienze come questa sono ciò che ci fa crescere come persone e come membri della comunità internazionale di dibattito”.

I coaches finalisti

I successi sempre più gratificanti del nostro Team sono in definitiva l’apice di un movimento ormai consolidato e diffuso su tutto il territorio italiano e dimostrano che la passione e l’interesse per questa metodologia (sport della mente e gioco) stanno aumentando a dismisura soprattutto tra gli studenti e i docenti delle nostre scuole. Grazie alla loro partecipazione, il dibattito italiano può contare sempre più su nuovi talenti e su giudici di respiro internazionale.

La Nazionale italiana di dibattito ha compiuto un’impresa straordinaria, ma dietro questo risultato c’è il lavoro di una squadra affiatata e di coach esperti. Ognuno di loro ha vissuto diverse esperienze e ha maturato abilità specifiche che hanno contribuito alla riuscita della missione. 

Il successo della Nazionale è anche e soprattutto il successo di un lavoro pluriennale e instancabile dei suoi coaches: del Prof. Massimo Leone, che, sulla base della sua esperienza e dei successi nelle competizioni nazionali, è stato tra i primi a proporre lo sviluppo di un metodo organico di approccio alle gare e che così commenta la sua attività di coaching: “La fatica della preparazione, soprattutto a distanza, è il luogo in cui si costruisce giorno per giorno in una squadra la bellezza e la ricchezza delle relazioni, dell’intesa, della capacità di lavorare insieme. Lì ci si scopre, ci si mette in gioco, si accettano gli altri e se stessi. i risultati sono il frutto di questo lavoro, e anche quando non vengono, l’albero avrà dato buoni frutti lo stesso”; del Prof. Marco Costigliolo, esperto di message delivery e di costruzione di strategie vincent, che ha dedicato parte della sua vita a promuovere il dibattito tra i giovani affrontando tante sfide e sacrifici e che interpreta il coaching come il favorire una crescita globale ad un tempo morale e intellettuale dei suoi studenti; del Prof. Gianluca Presutti, che ha portato nella Nazionale la sua caparbietà nel perseguire gli obiettivi e nel curare i dettagli della preparazione degli speaker. Il coach che ha guidato in presenza i nostri atleti in Slovenia, ci dice che, al di là della finale conquistata, due sono stati i suoi principali motivi di orgoglio nel vivere questa meravigliosa avventura: “il primo è aver portato i nostri ragazzi a contatto con i loro limiti, a conoscerli concretamente e talvolta a superarli (non sempre la scuola riesce a farlo); il secondo è il il riconoscimento avuto da tante delegazioni  nazionali che, al di là dei singoli dibattiti, hanno mostrato di preferire il nostro modo di dibattere meno sincopato e aggressivo rispetto a quello di altre scuole retoriche.

Tesira Di Giovanni

Presentiamo dunque i grandi protagonisti di questa impresa. La I speaker, Tesira Di Giovanni, è una studentessa pescarese appassionata di filosofia, che ha sviluppato una grande capacità nel costruire strategie vincenti. Sulla sua partecipazione a Ljutomer 2023 ci dice che: “C’è un’espressione in inglese: if it doesn’t challenge you, it won’t change you. La partecipazione a Ljutomer 2023 è stata proprio così: un’esperienza che mi ha permesso di mettermi alla prova e di andare oltre i miei limiti, imparando dalle vittorie e ancor più dalle sconfitte e da tanti ragazzi della mia età provenienti da tutti i paesi del mondo con la stessa passione per il dibattito. E’ stato per me il primo torneo di debate in inglese in presenza, con un ritmo serrato e un lavoro incredibile. Mi sono resa conto che la nostra vittoria, arrivare secondi tra 46 team partecipanti, è stata il frutto di anni di insegnamenti, studio, impegno, determinazione, desiderio di conoscere e crescere.

Il II speaker, Giuseppe Di Massa, è uno studente italoamericano, di origine campane, appassionato della nostra cultura e della nostra cucina, che ha una straordinaria abilità a caratterizzare i dibattiti a favore della sua squadra e che è un vero esperto nel proporre repliche ad effetto (che si fa immancabilmente registrare da amici o compagni di squadra).  A proposito del torneo ci dice che “mi ha dato la possibilità di conoscere tanti ragazzi di diverse nazionalità, di giocare con loro tra una sfida e un’altra, di approfondire con loro tanti temi concernenti la politica, l’economia, e le relazioni  internazionali. E poi ricorderò sempre quando all’annuncio delle nostre vittorie nei quarti di finale e in semifinale tutti i membri della nostra delegazione sono saltati in piedi come impazziti di gioia!”

Lorenzo Del Vecchio

Il III speaker, Lorenzo Del Vecchio, è un ragazzo di origini campane che studia in un Liceo di Roma. Ha una grande passione per il calcio (tifa per il Napoli) ed è risultato I classificato nelle Olimpiadi di debate in lingua inglese del 2022. Lui ha, in particolare, una grande capacità di scovare i punti deboli della linea avversaria e di ricollegarsi brillantemente con nuovi esempi ed immagini alla strategia di squadra. Lorenzo ha vissuto questo torneo come “un’esperienza esaltante, che ci ha permesso di costruire nuove relazioni e di affrontare di sfide difficili ma divertenti”.

Italy green

A supportare i titolari della I squadra italiana le fantastiche ragazze di Italy Green che hanno avuto meno fortuna nel torneo, ma che hanno fornito un contributo essenziale per la preparazione delle mozioni al Team Italia. Anche loro ci restituiscono un’immagine più che positiva di questa esperienza: Elena Tortelli ad esempio ci dice di “aver scoperto a Ljutomer un mondo nuovo: differenti modi di ragionare, contaminazioni da culture diverse, menti e pensieri divergenti che si intrecciano e si arricchiscono a vicenda delle loro diversità. Un’unione di cuori e di menti indimenticabile!”. Ilaria Ruzzi concorda con questa analisi, ma esalta anche, il valore del “dibattito in presenza che mi ha permesso di sentirmi davvero parte di una squadra e di confrontarmi sia con i miei teammates che con ragazzi di altre nazionalità non solo durante i dibattiti, ma anche e soprattutto nelle pause dalla gara, nei momenti ludici e di relax. Marta Corengia infine conferma che Ljutomer 2023 “ci ha mostrato differenti  modi di analizzare e risolvere i problemi. Mi ha dato l’opportunità di riflettere con ragazzi di altre culture rispetto a temi di grande attualità e importanza: mi ha arricchito insomma tantissimo, sono immensamente grata per aver avuto questa occasione!

La Società Nazionale Debate Italia (SNDI), infine, ha svolto un ruolo fondamentale nel promuovere la cultura del dibattito in Italia e nel supportare con continuità e impegno la nazionale italiana: Manuele De Conti (Presidente SNDI),  Giovanna Colombo (Vicepresidente SNDI) e Matteo Giangrande (Direttore SNDI) hanno sempre seguito (“dietro le quinte”) con cura e interesse la nascita e lo sviluppo di questa squadra, l’hanno difesa nei momenti più difficili, l’hanno fatta maturare, procurando sempre agli studenti nuove occasioni di confronto ed è giusto che ora siano i primi a gioire per i suoi successi (alcuni di loro lo hanno fatto anche dal vivo, raggiungendo in Slovenia i nostri atleti). Ci piacerebbe per questo concludere questa disamina con le parole di Manuele De Conti: “Il risultato ottenuto dalla squadra nazionale è stata un’esperienza emozionante e il giusto riconoscimento per i debater e i coach che da anni stanno lavorando per attestare le qualità del dibattito italiano anche all’estero. Ho avuto la fortuna di essere presente nel momento in cui è stato comunicato il passaggio della squadra ai quarti di finale: un tabellone che includeva, tra le altre, le squadre di rinomata tradizione e preparazione come quella slovena, cinese, polacca e croata. Ho seguito poi l’esito dei quarti e l’andamento dei successivi incontri in viaggio, attraverso le parole entusiaste dei presenti e del coach e che mi hanno tenuto con il fiato sospeso per tutto il pomeriggio. Un risultato tanto atteso quanto meritato e che testimonia come l’ambiente educativo in cui tutti i debater si stanno oggi formando è in grado di offrire loro crescita e tante opportunità”.