Funziona e continua a crescere

Probabilmente sarebbe stato difficile da immaginare a marzo 2020, ma il debate si è salvato dal disastro della pandemia. Tra le attività educative è stata davvero un’eccezione. Prenderne atto vuol dire riconoscere quanto preziosa sia la scoperte del debate online.

Non solo la pratica del debate, e la sua comunità, sono rimasti in vita durante i lockdown. Ma addirittura sono nate nuove azioni, nuove iniziative e nuovi programmi di sviluppo, in Italia come nel resto del mondo. In particolare, la Società Nazionale Debate Italia ha dato vita alla formula del “Campionato Italiano Giovanile di Debate“, che ha avuto e continua ad avere successo.

La nascita di nuove attività online ha permesso ad una più ampia platea di persone, studenti ma anche adulti, di avvicinarsi e di praticare con costanza il debate.

Interattività

Perché ciò è accaduto dappertutto? Perché il debate, la sua struttura di gioco, è davvero un “rito” unico: ha una dinamica interna che permette agli educatori e ai coach di mantenere, e persino aumentare, l’interattività e anche un certo grado di empatia negli ambienti di apprendimento online, a condizione che essi siano limitati a piccoli gruppi.

Una regolata, leale e vivace interazione tra coach e debater, e tra debater, è una caratteristica sempre più importante per gli ambienti di apprendimento, che siano online o fisici non importa.

Accessibilità

Inoltre, spostarsi online rende di fatto il debate accessibile.

Gli eventi di debate online, training e tornei, sia nazionali sia internazionali, sono aumentati di numero, sono stati in grado di accogliere più partecipanti, e sono diventati più diversificati in base a livelli.

La principale conseguenza positiva dell’essersi spostati (anche) online è l’inclusione: non sono si è data l’opportunità di dibattere a giovani con competenze dibattimentali differenziate, ma soprattutto si sono quasi del tutto tolte le barriere finanziarie di ingresso, poiché gli eventi online non prevedono costi legati alle trasferte e all’ospitalità. Come ho evidenziato il debate trainer e coach sloveno Miha Andric: “eams from poorer economic and geographically peripheral backgrounds did not only get the chance to take part in the events, but have also – with the development of online platforms – gained access to good coaches and teachers which has translated into two important impacts: firstly – now we can observe “new teams” winning the competitions that have previously never been able to compete with programs from central areas equipped with good teaching personnel and secondly – the overall quality of debating is much higher because teams are now able to compete and practice much more with debaters from all around the world“.

Gli eventi online hanno poi esponenzialmente accresciuto le capacità di interazione a livello internazionale tra debater, coach, giudici e organizzatori, favorendo la costituzione di una comunità sempre più globale.